MASSIMO BACIGALUPO, nato a Rapallo (dove vive tuttora) nel 1947, insegna Letteratura angloamericana presso il Dipartimento di lingue dell’Università di Genova. È autore di L’ultimo Pound (Storia e letteratura, 1981), Grotta Byron (Campanotto, 2000) e di molti studi e traduzioni, tra cui: Emily Dickinson, Poesie (Mondadori); Wallace Stevens, Il mondo come meditazione (Guanda, 2010) e recentemente in Tutte le poesie (Meridiani Mondadori, 2015); Ezra Pound, Canti postumi (Mondadori, 2002) e XXX Cantos (Guanda, 2012); Henri Cole, Autoritratto con gatti (Guanda, 2010); Hilda Doolittle, Fine al tormento (Archinto, 2013). Ha curato le edizioni italiane delle opere di T. S. Eliot, Robert Frost, Seamus Heaney e altri. Ha ottenuto il Premio Monselice per la traduzione letteraria con la sua versione del Preludio di William Wordsworth, il Premio Marazza con Beowulf di Seamus Heaney e il Premio Nazionale di Traduzione. Suoi testi critici sono inclusi nei volumi Letture montaliane. In memoria di Franco Croce (2010), T. S. Eliot in Context (2011), Per Edoardo Sanguineti: lavori in corso (2012).
DONATELLA BISUTTI di poesia ha pubblicato Inganno Ottico (Guanda, 1985, premio Montale Inedito, tradotto da Bernard Noël in Francia 1989); Penetrali (Boetti & C., 1989); Violenza (Dialogolibri, 1999); La nuit (Éditions Unes, 2000); Bestiario Fantastico (Viennepierre, 2002); La Vibración de las Cosas (SIAL, Madrid, 2002); Colui che viene (Interlinea, 2005, premio Camposampiero e Davide Turoldo); The Game (New York, Gradiva, 2007). Sulla poesia: L’Albero delle Parole (Feltrinelli, 2002); Le Parole Magiche (Feltrinelli, 2008); La Poesia salva la vita (Mondadori, 1992, Feltrinelli Tascabili, 2009); La poesia è un orecchio (Feltrinelli, 2012). Il romanzo Voglio avere gli occhi azzurri è uscito da Bompiani (1997). Nel 2011 è uscito Rosa Alchemica, Crocetti, Premio Lerici Pea, Premio Camaiore, Premio Laudomia Bonanni Città de L’Aquila, nel 2013 Un amore con due braccia (Lietocolle, Premio Alda Merini,) e nel 2015 ha pubblicato con Empiria Dal buio della terra. Ha fondato nel 2008 la rivista Poesia e Spiritualità e attualmente dirige la rivista Poesia e Conoscenza. E’ Fellow della Bogliasco Foundation e fa parte del direttivo dell’Unione Lettori Italiani. Redige La poesia italiana all’estero su Poesia.
MARISA BRECCIAROLI, nata a Senigallia, vive a Bergamo dove, dopo anni di docenza in Lettere, conduce Laboratori di poesia e musica, avvalendosi della sua formazione in Musicoterapia. Oltre alle raccolte di poesia Psyche. Le anime della Parola (Quaderni del gruppo Fara, 1988, finalista al Montale1988), …è stata la cicogna. La Memoria dell’Immemoria (Nuove scritture 1991), Geografie d’Anima (El Bagatt, 1995), Trasparenze (Campanotto, 2000), Una poesia (Pulcinoelefante, 2008), Il viaggio dall’assenza all’Assenza (Lavorodopo, 2009), ha pubblicato poesie in riviste letterarie e in antologie di poesia, e filastrocche poetiche nel libro Giocayoga, di Lorena Pajalunga (Il Punto d’incontro, 2007). È fra gli autori del Dizionario italiano-francese (Robert-Signorelli, 1981). Oltre a un contributo nel volume Paul Claudel en Italie di Henri Giordan (Klincksieck, 1975), ha tradotto poeti francesi per l’Antologia Europea a cura di Fabio Doplicher (Centro Internzionale di Fano 1991) e figura in un saggio di Christian Gaillard sulla psicoanalisi dell’arte, Donne in mutazione (Moretti e Vitale, 2000). Ha composto e pubblicato poesia visiva e sonora, presente anche nella rassegna storica Oltre i confini della parole del 1993. È stata membro di giuria nei premi Narrativa Bergamo, San Pellegrino e Pontedilegnopoesia. Porta avanti da anni una sua ricerca nel campo della Poetry therapy. A Ponte di Legno, uno dei totem che contrassegnano il “Paese della Poesia”, è dedicato alla sua poesia Le verità della montagna.
ANNA MARIA CARPI è nata e vive a Milano. Ha insegnato letteratura tedesca nelle Università di Macerata e di Venezia. È autrice di saggi (su Celan, Benn, Mann, Handke), di racconti e di quattro romanzi, due dei quali apparsi anche in tedesco (E sarai per sempre giovane, Forever young, Rowohlt, 1997, e Kleist, ein Leben, Insel 2011). Nel 2014 ha vinto il premio Carducci. È traduttrice della lirica tedesca (Nietzsche, Rilke, Benn, Enzensberger, Gruenbein, Krueger e altri) e ha vinto il Premio ministeriale per la traduzione 2011 e il Premio S. Elpidio 2014. Ha esordito in poesia con A morte Talleyrand (Campanotto, 1993, prefazione di Niva Lorenzini), cui seguono per Scheiwiller Compagni corpi (Collana Raboni, 2004), E tu fra i due chi sei (2007, terna Viareggio 2008), per Transeuropa L’asso nella neve (2011, Premio Minturniae, terna Viareggio 2011) e Quando avrò tempo (2013), poi per La Vita Felice L’animato porto (2015). Sue poesie sono apparse sull’Almanacco dello Specchio 2009, su Nuovi Argomenti, Le parole e le cose, Italian Poetry (6, 2013), Oktjabr (Mosca 6, 1998), e sulla monacense Akzente (5, 2001 e 3, 2011). Dalle raccolte è stato tratto il volume Entweder bin ich unsterblich, Hanser, Monaco 2015, testo a fronte, trad. di P. Salabé, postfazione di Durs Grünbein, e contiene una poesia e una scheda biografica dell’autrice. L’edizione Hanser è stata presentata a Roma alla Casa di Goethe, a Darmstadt (Stadtkirche), a Graz (Literaturhaus), all’Istituto di cultura italiana di Monaco e a Berlino. Nell’aprile scorso è uscita da MarcosyMarcos un’antologia tratta dall’opera completa, E io che intanto parlo, con prefazione di Fabio Pusterla. (www..annamariacarpi.org).
FRANCESCA MARIA CORRAO, ordinario di Lingua e Cultura Araba presso la Luiss University di Roma, ha insegnato all’Università di Napoli “L’Orientale”. Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Orestiadi di Gibellina. Membro delle Associazioni UEAI (Union of European Arabist and Islamist), EMTAR (European professor of Modern Arabic Literature), e IOP (Institute of Oriental Philosophy) della Soka University di Tokyo. Visiting professor alle Università del Cairo, Beirut, Tunisi, Damasco, Parigi e Cambridge. I campi di interesse sono: Letteratura Araba, Comparatistica, Antropologia, Cultural Studies, Storia del Mondo Arabo e Studi Mediterranei. Tra le pubblicazioni e curatele: Poeti Arabi di Sicilia (Mesogea, 2002); Giufà il furbo, lo sciocco, il saggio (Mondadori, 1991); Il riso, il comico e la festa al Cairo nel XIII secolo. Il teatro delle ombre di Ibn Dâniyâl (Istituto per l’Oriente 1996); Adonis. Nella pietra e nel vento (Mesogea 1999); Le opinioni e l’informazione nei Paesi arabo-islamici dopo l’11 settembre (in Giano n. 40, 2002); Antologia della Poesia Araba (La Biblioteca di Repubblica, 2004); In un mondo senza cielo. Antologia di poesia palestinese (Giunti, 2007); Le rivoluzioni Arabe. La transizione Mediterranea (Mondadori, 2011); Islam, religione e politica (Luiss University Press, 2015); L’approdo di Ulisse. Il Mediterraneo dei poeti. XXX anni di poesia alla Fondazione Orestiadi di Gibellina (Ernesto di Lorenzo editore in stampa). Ha tradotto: Adonis, In onore del chiaro e dello scuro (Archivi del ‘900, 2005) e Ecco il mio nome (Donzelli, 2009); Mahmud Darwish, La mia ferita è una lampada ad olio (De Angelis, 2006); Muhammad Bannìs, Il mediterraneo e la parola (Donzelli, 2009).
MARIASTELLA EISENBERG, nata a Napoli vive a Caserta; docente nell’Istruzione classica e poi Dirigente negli Istituti superiori. Di concerto con la Fondazione Premio Napoli, ha organizzato un gruppo di lettura presso il carcere di Lauro; ha avuto incarichi direttivi nell’Associazione Neuro Fibromatosi e nel Comitato per l’abbattimento delle barriere architettoniche; ha redatto rubriche settimanali sulla diversabilità per il periodico Il Caffè; con l’associazione casertana Spazio donna, è intervenuta a favore delle donne vittime di violenza; ha fatto parte per un triennio della Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Caserta. Membro del direttivo della rinnovata rivista Sud, ha pubblicato: Perché ancora i Promessi Sposi (Marimar, 1989); Sara (Guida, 2005); Carovita (Lettere arti scienze, 2009); Chiedi alle mani (Sovera, 2009); Alfabetando (L’Aperia, 2011, con pref. di Luigi Trucillo); Cantico nella parola svelata (Compagnia dei Trovatori, 2013, con pref. di Silvio Perrella e nota di Bruno Galluccio); Madri vestite di sole (Interlinea 2013, con pref. di Giampiero Neri e nota di Andrea Renzi); Viaggi al fondo della notte – La migranza L’erranza La viandanza (Oèdipus 2015, con pref. di Ugo Piscopo e nota di Maram al-Masri).
CAROLINE FRANÇOIS-RUBINO nasce nel 1960. È un’artista francese che lavora spesso a progetti di collaborazione con poeti, tra cui Salah Stétié, François Rannou, Sabine Huynh, Roselyne Sibille, Luigia Sorrentino, Michaël Glück e Sanda Voïca. Ha collaborato alla stesura di due libri con John Taylor, Boire à la source / Drink from the Source (Éditions Voix d’Encres, 2016) e Hublots / Portholes (Éditions L’Oeil Ébloui, di prossima pubblicazione). Vive vicino a Pau, in Francia. Il suo sito è http://www.caroline-francois-rubino.com/.
PATRIZIA GIOIA, poetessa e designer, scrive e opera affinché il dialogo inter/intra-religioso e culturale possa divenire stile di vita. Membro della Fondazione svizzera Arbor, che ha avuto come primo presidente Raimon Panikkar, ne cura la parte culturale creando momenti di riflessione, con una particolare attenzione al pensiero simbolico nell’esperienza mistico-religiosa al crocevia tra Occidente e Oriente. Come co-direttrice artistica di PoesiaPresente ha sperimentato azioni di poetry therapy negli ospedali. Il suo ultimo libro di poesia Tita, su una gamba sola (Mille Gru, 2012) è il primo volume della collana TITA, dove è il bambino a creare cultura per l’adulto. Una sua antologia di poesie compare anche nel secondo volume della collana TITA, Scacciapensieri (2015). Autrice di libri e articoli, fonda nel 2000 SpazioStudio13, luogo di incontro e di confronto esperienziale.
ANDREA LANFRANCHI è nato a Civitanova Marche, attualmente vive e lavora a Fermo; di poesia ha pubblicato: vociverse (Ibiskos Ulivieri, Empoli 2009, Premio Autori per l’Europa); Corpo di reato (Fara Editore, 2009); A14 (Wizarts Editore, 2010, silloge finalista alla XII edizione del Premio Poesia di Strada); la plaquette La Pesa (La Luna, 2010); Cantiere in luce (CFR editore, 2014, Premio Fortini). Sue poesie sono contenute nelle seguenti antologie: Dire la Vita (Anterem, 2008, Premio Montano); Retroguardie (Limina Mentis, 2009); Tutti tranne te (Limina Mentis, 2010); Le parole disabitate (Le voci della Luna, 2010, Premio Mezzago Arte); La torre dell’Orologio (Pro Loco di Porto Sant’Elpidio, 2011, Premio Città di Porto Sant’Elpidio). È inoltre presente nelle seguenti riviste letterarie, cartacee e on-line: Le voci della Luna, Argo, Arcipelago Itaca, La dimora del tempo sospeso. Collabora con l’associazione culturale “La Luna”.
GIUSEPPE LANGELLA è nato a Loreto (Ancona) nel 1952 e vive a Milano, dove insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica e dirige il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita”. Inoltre, tiene corsi di Didattica della letteratura, svolge attività di formazione e aggiornamento degli insegnanti, è coordinatore nazionale della “Mod per la Scuola” e autore di un apprezzato manuale ad uso dei licei (Letteratura.it), per Bruno Mondadori. Studioso di Manzoni e di Svevo, della letteratura risorgimentale e dell’ermetismo, si è occupato anche di riviste militanti, di scrittori cattolici e di prosa d’arte. Come poeta ha esordito con Giorno e notte. Piccolo cantico d’amore (San Marco dei Giustiniani, 2003). Con Il moto perpetuo (Aragno, 2008) ha vinto il Premio Metauro. Nel 2013 ha dato alle stampe, nella “Lyra” di Interlinea, La bottega dei cammei. 39 profili di donna dalla A alla Z, Premio Casentino. Nel 2015, sempre per Interlinea, nella collana “Passio”, ha pubblicato il Reliquiario della grande tribolazione, ispirato al calvario della Grande Guerra. Suoi testi compaiono in diverse antologie tematiche. A Ponte di Legno, “paese della poesia”, gli è stato dedicato un totem con incisa una sua lirica. Con Guido Oldani è tra i fondatori del “Realismo terminale”.
GIORGIO LINGUAGLOSSA è nato a Istanbul nel 1949 e vive e Roma. Nel 1992 pubblica Uccelli e nel 2000 Paradiso. Ha tradotto poeti inglesi, francesi e tedeschi tra cui Nelly Sachs e alcune poesie di Georg Trakl. Nel 1993 fonda il quadrimestrale di letteratura Poiesis che dal 1997 ha diretto fino al 2005. Nel 1995 firma, con Giuseppe Pedota, Lisa Stace, Maria Rosaria Madonna e Giorgia Stecher, il Manifesto della Nuova Poesia Metafisica, pubblicato sul n. 7 di Poiesis. È del 2002 Appunti Critici – La poesia italiana del tardo Novecento tra conformismi e nuove proposte. Nel 2005 pubblica il romanzo breve Ventiquattro tamponamenti prima di andare in ufficio. Nel 2006 pubblica la raccolta di poesia La Belligeranza del Tramonto. Nel 2007 pubblica Il minimalismo, ovvero il tentato omicidio della poesia negli Atti del convegno È morto il Novecento? Rileggiamo un secolo (Passigli, Firenze). Nel 2010 escono La Nuova Poesia Modernista Italiana (1980- 2010) (EdiLet, Roma) e il romanzo Ponzio Pilato (Mimesis, Milano). Nel 2011, sempre per le edizioni EdiLet pubblica il saggio Dalla lirica al discorso poetico. Storia della Poesia italiana 1945-2010. Nel 2013 escono il libro di poesia Blumenbilder (natura morta con fiori) (Passigli, Firenze), e il saggio critico Dopo il Novecento. Monitoraggio della poesia italiana contemporanea (2000-2013) (Società Editrice Fiorentina, Firenze). Nel 2015 escono La filosofia del tè (Istruzioni sull’uso dell’autenticità) (Ensemble, Roma), e Three Stills in the Frame. Selected poems (1986-2014) (Chelsea Editions, New York). Nel 2016 esce il romanzo 248 giorni (Achille e la Tartaruga). Ha fondato la rivista telematica: lombradelleparole.wordpress.com.
FULVIO CESARE MANARA è ricercatore e professore aggregato presso l’Università di Bergamo, dove si occupa di educazione al pensare e di pratiche della comunità di ricerca filosofica, di educazione alla nonviolenza e alla trasformazione nonviolenta dei conflitti. È infatti referente (e fondatore) dentro l’Ateneo bergamasco di due “Comunità di Ricerca”: una, la CdR³, dedicata alle pratiche della stessa comunità di ricerca filosofica, e l’altra, ispirata all’opera di Raimon Panikkar, dedicata a “Culture, religioni, diritti, nonviolenza”.
MANUELE MASINI è nato a Massa Marittima nel 1978. Laureato in Filologia Romanza con Valeria Bertolucci e dottorato in Studi Portoghesi e Critica Testuale a Lisbona, con Fernando Cabral Martins, si interessa di culture e letterature iberiche in tutte le loro proiezioni linguistiche e geografiche. Più volte borsista di importanti istituzioni in Portogallo, Spagna, Francia e Brasile, ha svolto progetti di ricerca e di traduzione soprattutto nell’ambito della poesia e del cinema, ed è autore di monografie, articoli e di numerose traduzioni (in volume o in rivista) dal portoghese, castigliano, gallego, catalano e francese. È ricercatore della Fondazione per la Scienza e la Tecnologia (Portogallo), presso l’Istituto di Studi di Letteratura e Tradizione dell’Università Nova di Lisbona, dove gli assi della sua ricerca interessano soprattutto la poesia medievale e la sua relazione con la poesia contemporanea, la poesia iberica contemporanea, la critica del testo, lo studio di ricorsi poetici nella prosa contemporanea, la poetica della traduzione e la relazione fra cinema e poesia.
GIAMPIERO NERI è nato a Erba nel 1927. Ha pubblicato le seguenti opere di poesia: L’aspetto occidentale del vestito (Guanda, 1976), Liceo (Guanda, 1986), Dallo stesso luogo (Coliseum, 1992), tutte confluite nella raccolta Teatro naturale (Mondadori, 1998). Nel 2004 ha pubblicato Armi e mestieri (Mondadori), nel 2009 Paesaggi inospiti (Mondadori) e nel 2012 Il professor Fumagalli e altre figure (Mondadori). Un’edizione Oscar Mondadori delle sue poesie è uscita nel 2007.
ANGELA PASSARELLO, agrigentina, vive e lavora a Milano. È stata redattrice della rivista Il Monte Analogo. Ha collaborato con La Mosca di Milano. Ha pubblicato la raccolta di racconti Asina Pazza (Greco e Greco, 1997); la raccolta di poesie La carne dell’Angelo (ed. Joker, 2002); le prose poetiche Ananta delle voci bianche (Quaderni di Correnti, 2008); Piano Argento (Edizioni del Verri 2014); Pani Scrittu (Edizioni del Pulcino Elefante, 2015). Dipinge narrazioni su tela e ceramica.
DARIO FRANCESCO PERICOLOSI è nato a Milano nel 1958, dove vive e lavora. Designer, blogger, storyteller, autore ed editore, ha pubblicato in proprio: Via Plinio (poesie, 1986); Parole d’acquerello (coproduzione con Maria Luca – poesie, 1999); e-iliade (poesie, 2000); Poetica-mente (poesie, 2002); Lambro (poesie, 2005); Terra forzata (poesie, 2008); Poesie e racconti (antologia multimediale, 2011); Le stelle mi guardano benevole (racconto per azienda, 2011); Il profumo dei colori (racconto per azienda, 2011). Ha pubblicato con la piattaforma Narcissus gli ebook: Il rivenditore di stelle zuccherate (racconto, 2014); Il Natale del Signor Bonefeste (racconto, 2014); Viaggio nella storia della poesia italiana (racconti, 2015). Nel 2006 ha vinto il primo premio del concorso milanese “Poeti in galleria” organizzato da Alba Libri editore. Nel 2011 ha messo online il blog “Calcio alla Poesia”. Dal 2013 è blogger director del giornale web “Odissea” diretto da Angelo Gaccione. Fa parte del gruppo “I Poeti dell’Ariete”.
ANDREA PEVERELLI è nato nel 1994 a Milano, dove vive. Laureando in Lettere moderne all’Università Cattolica di Milano, si interessa, oltre alla ricerca poetica, al cinema e agli audiovisivi. Sue poesie sono state pubblicate nel numero 104, Giugno 2016, della rivista Il Segnale. Insieme a Lorenzo Vercesi, conduce un blog sulla poesia contemporanea (I peoti del pasgravio), e organizza eventi e letture di poesia. È redattore della rivista Poesia e Conoscenza.
LUCIANO RAGOZZINO è nato e vive a Milano, dove ha conseguito il diploma alla Scuola superiore degli artefici di Brera. Ha collaborato, fra gli altri, con gli editori Pulcinoelefante, La Vita Felice, Interlinea, Fabrizio Mugnaini, Edizioni dell’Ombra, Lietocollelibri, Quaderni di Orfeo, illustrandone i testi con incisioni per le quali utilizza principalmente la tecnica dell’acquaforte. Vincitore di premi internazionali e del premio delle Arti e della Cultura a Milano per il settore della grafica (2005), pubblica in proprio le edizioni de Il ragazzo innocuo (anagramma del suo nome), in tiratura limitata.
STEFANIA SCARNATI, scultrice, pittrice, incisore è nata a Milano, città in cui vive e lavora. Ultimati gli studi artistici, ha allestito, a partire dal 1975, innumerevoli personali di pittura, scultura ed incisione in Italia e all’estero. Numerose le rassegne d’arte a cui ha preso parte in Europa e negli Stati Uniti, conseguendo premi e riconoscimenti. Nel 2001 una sua personale con più di 80 opere viene presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles. Nel 2002 presenta sculture e dipinti nella personale “Talismani di Luce” al Palazzo delle Stelline a Milano. Nel 2004 è inserita nel volume 40 e più donne per Milano edito da F. Motta Editore. Dal 2005 alle mostre di pittura, scultura e incisione si affiancano quelle di “sculture da indossare”: creazioni di arte orafa. Nel 2012, usando vini pregiati come pigmenti, presenta con l’Associazione Italiana Sommelier la personale dal titolo “Vino su Tela”. Nel marzo 2014, invitata dalla Provincia di Milano, è presente a Palazzo Isimbardi con la personale “Respiro” con più di 20 incisioni in acquaforte pubblicate nel libro omonimo. Nel maggio 2015 più di 70 grafiche monotipo, realizzate con tecniche sperimentali, vengono presentate nella personale allestita da Miroglio Piazza della Scala a Milano, patrocinata dal Club Zonta di cui l’artista fa parte dal 1999. Innumerevoli i Volumi e i Libri d’Artista con opere di Stefania Scarnati, corredati dai suoi testi o da composizioni poetiche di artisti contemporanei. Tutta la produzione di Stefania Scarnati è denominata Artépore® dal greco “pore, porèia”, ossia cammino, percorso. Il suo sito è www.stefaniascarnati.net.
CARLO SEVERGNINI, nasce a Milano nel 1952. Oltre all’attività di commercialista ha diversi altri interessi e partecipa attivamente a vari enti e associazioni non profit e di volontariato, tra cui la Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, l’UVI -Unione Volontari per l’Infanzia, il Touring Club Italiano e i 100 Amici del Libro. Storico dell’equitazione ha pubblicato: A cavallo nel milanese (Fucina Editori, 2000) e I cavalli, i cani, e… la volpe? (Società Milanese per la Caccia a Cavallo, 2001). Appassionato di viaggi alla ricerca de “l’altro rispetto a noi” ha pubblicato: Confini di sabbia (Edizioni Nuove Scritture, 2005), La strada del Sempione e i Visconti in Milano verso il Sempione, raccolta di saggi a cura di Roberta Cordani (CELIP 2006) e A cavallo nel Bel Paese e altrove in Viaggiar Lento, raccolta di saggi a cura di Roberto Lavarini (Hoepli, 2008). Ha pubblicato la raccolta di poesie Per un Tempo più Lento (Bolzani, 2013).
MAURIZIO SPATOLA è nato nel 1946 a Stradella (Pavia) e vive attualmente a Sestri Levante. Ha studiato al liceo classico Galvani di Bologna, a due passi dalla Osteria di via dei Poeti, frequentata dai futuri protagonisti dell’avanguardia letteraria bolognese. Interrotti gli studi universitari di filosofia e intrapresa a Torino la carriera giornalistica, ha lavorato a lungo per l’Editrice La Stampa e in seguito come free lance per diversi periodici. Ha fondato con il fratello Adriano, nel 1968, le edizioni Geiger, di cui ha curato le note antologie sperimentali. Le edizioni Geiger, attive fra l’Emilia e il capoluogo piemontese nel campo della sperimentazione artistica e letteraria, hanno pubblicato, artigianalmente e in tirature limitate negli anni ’70/’80, libri e riviste, la più nota delle quali è il periodico di poesia Tam Tam, diretto da Adriano Spatola e Giulia Niccolai. Poesie concrete e visuali di Maurizio Spatola sono state pubblicate fra il 1967 e il 1972 nell’antologia integrante il libro di Ezio Gribaudo Il peso del concreto (Torino 1968), nell’antologia Il gesto poetico a cura di Luciano Caruso e Corrado Piancastelli (Uomini e idee n.18, 1968) e sulle riviste Chicago Review (USA), Ovum 10 (Uruguay), La Battana e Signal (Yugoslavia), Approches e Doc(k)s (Francia), Mec, Pianeta, Quindici e Tool (Italia). Suoi scritti sulla poesia d’avanguardia sono apparsi su alcuni quotidiani e varie riviste letterarie, come Avanguardia, Fermenti, Il Verri, Steve, Testuale. Nel 2001 ha perso l’uso della vista. Nonostante ciò, convinto che la realtà e l’esistenza stessa siano il prodotto di un paradosso patafisico, continua ad occuparsi di poesia visuale e arti visive, e nel 2009 ha fondato il sito www.archiviomauriziospatola.com.
GIANCARLO STOCCORO è nato a Milano nel 1963 e vive a Spino d’Adda (CR). È psichiatra, psicoterapeuta, saggista e poeta. Studioso di Georg Groddeck, ha curato l’edizione italiana della biografia (Georg Groddeck Una vita, di W. Martynkewicz, Il Saggiatore, 2005) e il saggio Pierino Porcospino e l’analista selvaggio, con scritti inediti di Groddeck e di Ingeborg Bachmann e il contributo di autori vari per ADV Publishing House di Lugano. Oltre all’attività clinica, si occupa di formazione e conduce incontri sulla relazione medico-paziente secondo la metodica dei Gruppi Balint e ha pubblicato diversi lavori su riviste scientifiche. Suo è il primo saggio che esplora il cinema associato al Social Dreaming (sognare sociale/sognare assieme): Occhi del sogno. Cinema e Social Dreaming (Giovanni Fioriti editore, 2012). Nel settembre 2015 è uscito il saggio I registi della mente (Falsopiano editore), curato da Ignazio Senatore, contenente il lavoro Ciak. Si sogna! L’esperienza di Kiev. Ha partecipato al premio Lerici Pea 1988, vincendo la medaglia per i nati dopo il 1958, con la poesia L’ombra dell’aquilone premiata da Giorgio Caproni. Sono state segnalate sue poesie sullo Specchio della Stampa (2/12/06) nella rubrica Scuola di Poesia e in Dialoghi in versi (17/08/2007) da Maurizio Cucchi.
Per le edizioni Gattomerlino/Superstripes è uscita nel giugno 2014 la silloge Il negozio degli affetti e in ebook presso Morellini Note di sguardo, tra le opere vincitrici del concorso internazionale Lago Gerundo 2014 – 12° edizione. È dell’aprile 2015 la raccolta breve Benché non si sappia entrambi che vivere, edita da Alla chiara fonte di Lugano. Nel novembre 2015 è arrivato tra i finalisti del 29 ° Premio internazionale Lorenzo Montano con la poesia inedita Non hanno scuse. Nel marzo 2016 si è classificato al secondo posto al Premio Torresano 2016 con la raccolta inedita La dimora dello sguardo.
JOHN TAYLOR nasce nel 1952 a Des Moines (Stati Uniti) e vive in Francia dal 1977. È autore di sei raccolte di racconti, di prose brevi e di poesie: The Presence of Things Past (1992); Mysteries of the Body and the Mind (1988); The World As It Is (1998); Some Sort of Joy (2000); The Apocalypse Tapestries (2004) e If Night is Falling (2012). La sua raccolta di poesie The Apocalypse Tapestries è stata pubblicata in italiano con il titolo di Gli Arazzi dell’Apocalisse (Hebenon) e la sua raccolta di prose brevi, If Night is Falling, con il titolo di Se cade la notte (Joker), entrambi nella traduzione di Marco Morello. John Taylor è anche noto come specialista di letteratura francese contemporanea, di cui scrive regolarmente rassegne sul Times Literary Supplement di Londra. Si occupa anche di poesia internazionale nella rivista Antioch Review, dove appare in ogni numero la sua rubrica “Poetry Today”. Un’ampia selezione dei suoi saggi su poesia e prosa francese è apparsa in tre volumi con il titolo Paths to Contemporary French Literature (Transaction Publishers, 2004, 2007, 2012), mentre i suoi saggi sulla poesia europea sono contenuti nelle raccolte Into the Heart of European Poetry (Transaction Publishers, 2008) e A Little Tour through European Poetry (Transation Publishers, 2015). Queste raccolte comprendono numerosi saggi su poeti italiani: Montale, Saba, Pavese, Caproni, Ungaretti, Sbarbaro, Sereni, Zanzotto, Erba, Cattafi, Mariani, de Palchi, Luzi, De Angelis, Penna, Cavalli e altri. Come traduttore, John Taylor ha tradotto recentemente le poesie di Philippe Jaccottet, di Pierre-Albert Jourdan, di Jacques Dupin, di Louis Calaferte, di Georges Perros, di Pierre Chappuis e di José-Flore Tappy. È editor e co-traduttore d’una ampia raccolta dei testi del poeta italiano Alfredo de Palchi, Paradigm: New and Selected Poems (Chelsea Editions, 2013). Ha ottenuto nel 2013 una borsa dell’Academy of American Poets per il suo progetto di traduzione delle poesie di Lorenzo Calogero, pubblicate in An Orchid Shining in the Hand: Selected Poems 1932-1960 (Chelsea Editions).
ANTONIO TECHEL, nato il 22 novembre 1948, vive e lavora a Bergamo come psicoanalista e psicoterapeuta. Di formazione umanistica, ha lavorato con psicoanalisti che hanno lasciato tracce importanti nella storia della psicoanalisi: Fornari, Meltzer, Resnik, Spira, Mancia. Al trentennale lavoro clinico con adulti e bambini ha affiancato attività di formazione, consulenza e supervisione, fondando con alcuni colleghi il “Centro Nuovo Copernico, centro per la ricerca psicoanalitica individuale e di gruppo” di cui è stato vicepresidente. Grazie alla sua passione per l’arte ha avviato una personale ricerca artistica nel solco dell’arte concettuale, anche frequentando corsi di pittura della Sommerakademie a Salisburgo, dove è entrato in contatto con artisti di fama internazionale, quali i cino-americani Zhou Brothers, Giulio Paolini, Ilja Kabakov, maestri dell’arte concettuale riconosciuti in tutto il mondo. Fautore dell’incontro tra l’inconscio e ogni forma di espressività artistica che porti alla costruzione del processo dell’identità personale, all’interno di questo percorso tra arte e psicoanalisi è nata l’idea di un nuovo modo di utilizzare lo scarabocchio, in ambito psicoterapeutico, come forma d’arte che può mettere il soggetto in contatto con parti primitive del Sé, favorendo processi di scoperta e costruzione di possibilità. Da alcuni anni ha costituito un gruppo di lavoro e ricerca che utilizza, approfondisce e sviluppa la tecnica dello scarabocchio. Ha pubblicato: La farfalla insegna. La funzione delle emozioni nel processo di apprendimento (ed. Armando, 1996); Non dormo… quasi quasi scarabocchio (ed. Borla, 2015), oltre a numerosi articoli su riviste di psicoanalisi e arte. Ha esposto le sue opere di arte concettuale in mostre a Bergamo e altre città.
VITO TROMBETTA è nato a Torno (dove vive), in provincia di Como, nel 1944. A lungo impiegato nell’industria tessile, molto attiva nel comasco, ha percorso due pellegrinaggi integrali a Santiago di Compostela (1998) e da Canterbury a Roma, lungo la via Francigena (2000). Ha pubblicato le raccolte di poesie Nauta (Edizioni Ikona, 2001) e Pararess Marin (LietoColle, 2001); sue poesie sono comparse, insieme ad altri poeti e scrittori comaschi, nella plaquette LagoDaLago (Carlo Pozzoni Fotoeditore, 2014), completata dalle pitture di Alberto Colombo. Continua a lavorare al poema La sala bianca, di cui è stata pubblicata una parte in Nuovi poeti italiani-5 a cura di Franco Loi (Einaudi, 2004).
PATRIZIA VALDUGA nasce a Castefranco Veneto nel 1953. Ha raccolto i suoi versi in Medicamenta (1982), Donna di dolori (1991), Requiem (1994), Corsia degli incurabili (1996), Cento quartine e altre storie d’amore (1997), Quartine. Seconda centuria (2001), Lezione d’amore (2004), Libro delle laudi (2012); ha scritto una Postfazione a Ultimi versi di Giovanni Raboni (2006). Ha tradotto: Canzoni e sonetti di Donne, Poesie di Mallarmé, Il Cimitero marino di Valéry, e gli Ultimi versi di Ronsard; per il teatro Il Misantropo, Il Malato immaginario, L’Avaro e Tartuffe di Molière, Riccardo III e Macbeth di Shakespeare, Féerie di Céline, Aspettando Godot, Non io, Compagnia e Monologo di Beckett e una riduzione di Salambò di Flaubert. Nel 1988 ha fondato il mensile Poesia, che ha diretto per un anno. Ha pubblicato Italiani, imparate l’italiano! (Edizioni d’If, 2010), Poeti innamorati (Interlinea, 2011) e Breviario proustiano (Einaudi 2011).
SILVIA VENUTI, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Milano. Nei suoi lavori, la parola s’inserisce nel tessuto pittorico che assume una connotazione letteraria volta al trascendente. Per la qualità spirituale del suo lavoro, ha tenuto numerose personali in spazi sacri, tra i quali la Sagrestia di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di S. Angelo a Milano, il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco ad Assisi, San Zenone a Brescia, San Bernardino a Vercelli, Sala Veratti, Musei Civici a Varese. Il suo percorso artistico è stato presentato da Rossana Bossaglia in I giardini dell’anima, Mondadori, 2007 e in La sacralità naturale, 2008. Ha pubblicato con le Ed. Del Leone le raccolte poetiche Allieva della vita, 1999, introdotta da Silvio Raffo; Le parole necessarie, 2002, da Paolo Ruffilli; Nelle ragioni della vita, 2005, da Giorgio Bàrberi Squarotti. Più recentemente ha pubblicato Oltre il quotidiano, Moretti&Vitali, 2009, (premio Mirella Cultura Ponte di Legno), introdotta da Giancarlo Pontiggia e La visione assorta, Interlinea, 2012, (Premio Camposampiero), presentata da Tomaso Kemeny. Vive e lavora in provincia di Varese dove è nata.
GEORGE YAMAZAWA è nato e cresciuto negli Stati Uniti, a Durham, North Carolina, figlio di genitori giapponesi emigrati. È uno slammer famoso, laureato con il prestigioso National Poetry Slam nel 2014 ed è membro di Kundiman, un’organizzazione a livello nazionale con sede a New York, il cui scopo è la promozione della scrittura creativa degli asioamericani. Ha fatto performances in più di 150 università americane e straniere, compreso Princeton, University of Guam, and NYU-Abu Dhabi. Suoi testi sono stati pubblicati in Asian Fortune Magazine, Beltway Quarterly, e in 27 Views of Durham. Yamazawa esplora nei suoi testi le problematiche dell’integrazione, parlando del razzismo antiasiatico, con cui ha dovuto più volte confrontarsi, e il suo conflitto esistenziale, in quanto si sente lacerato fra le sue origini e il suo retaggio culturale giapponese, che è molto forte, e la sua educazione e la sua vita americana. Da notare che Yamazawa non sa parlare il giapponese, come dichiara spesso egli stesso pubblicamente nel corso delle sue performances.